Top of the post #13: 27 ottobre 2014

Da Mamma a Mamma

Rieccoci con il consueto appuntamento del lunedì: Top of the Post, la rubrica che riunisce i tre post che più mi hanno colpito nella settimana appena conclusa.

Trovate le regole per partecipare sul sito di Marina, Da mamma a mamma… Ma veniamo a noi:

Un signore maturo con un orecchio acerbo

Ho appena letto che oggi è il compleanno di Gianni Rodari, un autore che ho imparato ad amare grazie a mio padre che, quando ero bambina, mi leggeva Le favole al telefono e Il pianeta degli alberi di Natale.

Lo ricordo con una sua poesia, che ho scoperto da adulta e che amo molto:

Un signore maturo con un orecchio acerbo

Un giorno sul diretto Capranica-Viterbo
vidi salire un uomo con un orecchio acerbo.

Non era tanto giovane, anzi era maturato
tutto, tranne l’orecchio, che acerbo era restato.
Cambiai subito posto per essergli vicino
e potermi studiare il fenomeno per benino.

Signore, gli dissi dunque, lei ha una certa età
di quell’orecchio verde che cosa se ne fa?
Rispose gentilmente: – Dica pure che sono vecchio
di giovane mi è rimasto soltanto quest’orecchio.
È un orecchio bambino, mi serve per capire
le voci che i grandi non stanno mai a sentire.
Ascolto quel che dicono gli alberi, gli uccelli,
le nuvole che passano, i sassi, i ruscelli.
Capisco anche i bambini quando dicono cose
che a un orecchio maturo sembrano misteriose.

Così disse il signore con un orecchio acerbo quel
giorno, sul diretto Capranica-Viterbo.

Gianni Rodari (in Parole per giocare, Manzuoli, Firenze, 1979)

Di nuovo in ufficio. I miei primi 15 giorni da mamma non più freelance

Motivational Inspirational

Sono tornata in ufficio. E devo dire che sono rinata.

Lavoravo anche prima. Da casa, ma lavoravo. Lo scrivo nero su bianco perché a quanto pare se lavori “da casa” sembra che in realtà non fai niente. A perte che credo di essere il peggior capo che mi possa capitare – una schiavista! – se le cose vanno bene (e per fortuna a me andavano bene) finisce che se lavori da casa lavori sempre, soprattutto di notte. Perché il vantaggio di lavorare da casa – e l’accento deve cadere su “lavorare”, non su “casa” – è che sei padrone del tuo tempo, lo svantaggio è che il lavoro lo devi fare comunque e sempre al meglio e più lavori più guadagni.

Quindi sì, certo, potevo per esempio portare Balù dal pediatra o dappertutto senza chiedere permessi, ed è un gran bel vantaggio, ma non staccavo mai.

Lavorate ogni istante libero, quasi tutti i weekend e molte sere e poi ditemi se tornare in ufficio e avere un orario fisso non vi fa bene! A me sì, molto.

Ma non è solo quello: è avere uno spazio solo mio fuori casa, una routine (eivdentemente non rassicura solo i bambini!), dei colleghi (soffrivo un po’ di solitudine), la sicurezza di un’azienda intorno… sono tutte cose che mi mancavano e neppure me ne rendevo conto. Sono cose che mi ha fatto bene ritrovare.

Non lo so come sarà tra altri 15 giorni, tra 1 mese o tra 4, ma dubito che mi pentirò della mia scelta. Magari arriveranno i sensi di colpa, ma ora la mia vita è un po’ meno schizofrenica: non cerco più di fare sia la mamma sia la lavoratrice a tempo pieno e mi sembra di fare tutto meglio.

Top of the Post #12: 13 ottobre 2014

Logo Top of the Post

Eccomi al consueto appuntamento del lunedì: la Top of the Post, i tre post (di altri blog) della settimana scorsa che più mi sono piaciuti. Madrina di questa rubrica è Marina di Da Mamma a Mamma (e se volete partecipare anche voi, trovate qui tutte le indicazioni).

Per me quella appena conclusa è stata una settimana un po’ particolare, visto che ho cominciato un nuovo lavoro. Quello di mamme e lavoro è un tema davvero caldo, sto leggendo post molto interessanti sul tema ma… per la mia Top of the Post alla fine ho scelto qualcosa di completamente diverso. (Chissà, forse ho bisogna di metabolizzare la questione!)

Veniamo al dunque:

  • Tv vs Tablet e mamme che si azzuffano di Nasce Cresce Rompe: voi lasciate usare tablet e smartphone ai vostri figli? Il mio telefono è sempre stato l’oggetto del desiderio di Balù… e ci credo, la mamma ce l’aveva sempre in mano per fargli le foto! Come avrei potuto non cominciare a usarlo con lui?
  • Il nuoto poldico di OminoUovo: un post divertentissimo in cui mi sono ritrovata, visto che Balù ha da poco cominciato ad andare in piscina con Daddy B – ma io li raggiungo in tempo per la doccia, perché “in due è più facile”.
  • Le 3 fasi di Gestione dello Stronzo di memoriediunavagina: alzi la mano chi non si è consumata per uno stronzo e chi non ha pensato di poterne cambiare uno. E alla fine… sticazzi!

Insomma, vita vissuta e vita passata si mescolano in questa mia Top of the Post, perché è giusto pensare a quello che si è stati, a quello che si è e a quello che si ha, soprattutto quando ci sono grandi cambiamenti in atto… E tanto meglio se sono cambiamenti che ci rendono felici!

September is the new January

september is the new januaryMia sorella dice che i cambiamenti accadono anche quando le cose sembrano ferme. Ti sembra di essere immobile, e invece sta già cambiando tutto. Forse ha ragione. Chissà allora, quando guarderò indietro a quest’autunno 2014, come mi sembrerà tutto cambiato in fretta.

Settembre è stato il mese che ha dato il La a tutti i cambiamenti. Com’è giusto che sia, in fondo September is the new January, no? Ma, a voler ben vedere, è cominciato tutto molto, molto prima. Proprio come dice mia sorella. Solo che, a un certo punto, i cambiamenti diventano concreti e manifesti.

Balù ha cominciato il nuovo nido. Ha accusato il cambiamento, come ho già raccontato, ma nel giro di dieci giorni deve aver deciso che in fondo anche questo asilo non era niente male e gli è tornato il buon umore. Niente pianti la mattina (con mio immenso sollievo) e uno sprint di entusiasmo che ci ha fatto ridurre l’inserimento dalle tre settimane previste a due.

Dopo tira e molla e patemi a non finire, abbiamo fatto il preliminare e ora abbiamo pure fissato la data del rogito: tra pochi mesi andremo a vivere in una casa un po’ più grande e, soprattutto, in cui un bambino di un anno e mezzo non corre pericoli tipo precipitare in caduta libera per 2 metri. Anzi, non una casa. LA casa. Quella della vita.

Evidentemente però le novità non erano abbastanza. O, forse, i tempi erano maturi. Comunque, durante la prima settimana di inserimento di Balù io ho spedito due curriculum (o curricula, come preferite). E per uno sono stata chiamata subito – il che già ha dell’incredibile, non trovate? – per un colloquio, poi per un secondo, poi per un terzo e infine per una giornata che si può tranquillamente definire una prova di sopravvivenza.

Così, eccomi alla vigilia del cambiamento più grande di tutti: domani torno a lavorare in un ufficio. Dopo tre anni e mezzo da freelance. Dopo che tre anni e mezzo fa ho lasciato un posto molto bello ma in cui non riuscivo più a vedermi, un contratto a tempo indeterminato, colleghi che conoscevo ormai da sei anni… So che rifarei tutto, sia i sei anni là che i tre e mezzo da freelance. Ma ora è il momento di voltare pagina. Come incastrerò tutto ancora bene non lo so, ma sono convinta che le cose si aggiustano sempre ed è inutile preoccuparsi in anticipo.

Fatemi un gigantesco in bocca al lupo!

Tanto va la gatta al lardo… Premio curiosità 2014

Quante cose che mi sono persa in questo mese di scarsa vita del blog. Troppe.

Ma a quanto pare qualcuno mi ha pensata. E non lo dico perché mi sono fischiate le orecchie, ma perché ho ricevuto ben tre nomination per il Premio curiosità 2014. Che fortunella, vero? Eh già, perché questo è un premio molto, molto speciale.

Per quel che mi riguarda, è partito tutto da Ellisteller (no cara, non è una minaccia, è solo una constatazione!). Ma a me il premio l’hanno assegnato Mom Francesca, Lucrezina di Peekaboo Travel Baby ed Emy e Lav di Amiche Mamme: vi ringrazio tutte sentitamente, eh! 😉

Il “premio” consiste nel rispondere a 5 domande assolutamente folli scelte tra quelle che ci sono qui (ora, anche se qualcuno ha proposto che io risponda a 15 domande avendo ricevuto 3 nomination, facciamo che rispondo a 5 e basta, che se no poi finite con il conoscermi troppo bene… e poi ad alcune domande non potrei mai rispondere: quando mettono i denti da latte i bambini? E meno male che tra le domande non c’è “quando li perdono”!).

Poi bisogna pubblicare un bannerino di dubbio gusto, questo. (Scusa, gatto, e scusa anche a chiunque l’abbia scelto).

premio curiosità

E quindi passare la patata bollente lo scettro a 5 altre fortunate blogger.

Con ordine: il bannerino è qui sopra, e qui ecco le mie risposte – per le nomination, un po’ di suspense, su!

1. Hai qualche abitudine alimentare che gli altri ritengono nauseante/bizzarra e tu non capisci perché?

Quando stavo a Padova, in una delle mie pizzerie preferite facevano la pizza con il tonno e gli sfilacci di cavallo. Buo-nis-si-ma. Poi l’ho chiesta una sera in una pizzeria qui a Milano. Ecco, la faccia del cameriere non me la dimenticherò mai, ma ancora mi chiedo perché. Secondo me gli avessero ordinato una pizze le Tartarughe Ninja non avrebbe reagito così! Comunque dopo quella volta non ho più osato chiederla (e adesso non mangio più carne).

2. La serie tv che nonostante tu sia consapevole che FACCIA CAGARE guardi con commovente zelo mentre la tua mente ti comunica “dai, magari la prossima puntata sarà meglio”.

Una mamma per amica. Lo scorso anno mi sono rivista quasi tutte le repliche (si incastravano alla perfezione tra il momento in cui Balù andava a nanna e quello in cui rincasava Daddy B). Terribile, ma irresistibile.

3. Marca di carta igienica preferita?

Non ho una marca fissa, ma possibilmente eco e in offerta e tassativamente morbidissima: non c’è niente di peggio della carta igienica dei treni (che secondo me potrebbe essere una valida alternativa alla carta vetrata).

4. Descrivici il tuo comfort food per eccellenza, ossia, per la rubrica “Speak as you eat”, cosa mangi per tirarti su di morale? Sono gradite ricette (livello di difficoltà non superiore alle due stelline, o cucchiai, o mestoli, grazie).

Oddio, è la seconda domanda che scelgo sul cibo… vorrà dire qualcosa? Comunque, latte e biscotti. (Per me il comfort food è per definizione già pronto). Magari davanti a una puntata di Sex and the City. Così almeno a fine giornata mi tiro su il morale.

5. Qual è la cosa che più odi in assoluto?

(Questa è una domanda-bonus aggiunta da Amiche mamme)

Prendermela in quel posto perché mi sono fidata di qualcuno. Odio la cosa in sé e ancor di più la sensazione che mi dà. Ho il vizio di credere a quello che mi si dice e la fortuna di incontrare raramente persone che se ne approfittano. Però, quando succede, divento un mostro!

Ecco, ho esaurito le mie domande… È il momento delle nomination (non me ne vogliate!):

Mammaholic

Due volte mamma

Una mamma green

Una mamma quasi dECOrosa

Neenuvar

Raccontateci qualcosa di folle (o almeno, più del solito) su di voi! 😉


NOTA: Se ho assegnato il premio a qualche blogger che già l’ha ricevuto, me ne scuso. Ho controllato, ma forse non abbastanza bene o comunque è possibile che io perda colpi!

Top of the Post #11: 6 ottobre 2014

Rieccomi qua.

Nelle ultime settimane ho imparato che scrivere che smetterò di essere latitante porta sfiga, quindi eviterò di farlo e passerò alle vie di fatto. E comincio nel modo migliore, di lunedì, con la mia rubrica preferita, Top of the Post.

Lunedì scorso ero così incasinata (curiose? Sì, poi ve lo racconto il mio settembre folle… e  a proposito di curiosità, domani ne leggerete delle belle!) che, per la prima volta dopo 10 settimane, non ho pubblicato la mia Top of the Post (shame on me!)

Be’, vuol dire che la mia seconda decade comincia nel segno di Marina di Da mamma a mamma: già perché Koko di Ordinata Mente le ha passato il testimone e ora questa splendida rubrica fa capo a lei. Se volete partecipare, trovate qui tutte le istruzioni.

Ma adesso veniamo al dunque. Ecco i tre post di altri blog che più mi hanno colpito questa settimana. Sono tutti post capitati, come dire, “a fagiuolo” con i miei stati d’animo e mi hanno aiutata a sentirmi meno sola (e anche a prendermi meno sul serio!)

Mmm… sospetto che nella mia Top of the Post ci sia il segreto della felicità: le gioie della maternità, un grande amore e una torta buonissima… voi che dite?

Settembre è arrivato e mi ha (s)travolta

autumn The Library of Congress

Settembre mi ha (s)travolto.

Tra il rientro in pianta stabile a Milano, l’inserimento al nuovo nido, il lavoro, la nuova casa (eh già, c’è un trasloco nel nostro futuro), dei colloqui che mi è capitato di fare (e che siccome Milano è Milano tra andare, colloquio e tornare ogni volta mi sono partite tre ore) ho faticato davvero a tenere insieme i pezzi.
Aggiungiamoci poi che girovaga sono sempre, pure controvoglia, e quindi i weekend erano già pieni di impegni (belli) ad almeno 80 km da casa… Be’, ecco, sono un po’ cotta, mettiamola così.

Ma ora stiamo per tornare alla routine. Già, perché il periodo di inserimento volge al termine. Delle tre (dico tre) settimane previste, Balù ha deciso di scontarne una. Venerdì scorso, ultimo giorno della seconda settimana, si è addormentato spontaneamente al nido dopo pranzo. L’avevo detto io alla maestra, già una settimana prima, che per lui il binomio pranzo-nanna è indissolubile perfino da prima di andare al “vecchio” asilo. Ma niente, non è servito: venerdì me l’hanno svegliato e l’hanno consegnato, intontito dal sonno, a Daddy B che era andato a prenderlo. (A discolpa della maestra posso dire però che proprio il giorno in cui l’avevo informata del legame pranzo-nanna Balù si era messo a piangere così tanto, ma così tanto, che mi aveva chiamata per terminare precipitosamente il distacco. E potete immaginarvi come mi ero sentita, io madre snaturata che invece che lasciare suo figlio all’asilo che già conosce lo iscrive a uno nuovo, io madre degenere che si aspettava che l’inserimento sarebbe filato liscio come l’olio perché il nido Balù già sapeva cos’era… insomma, ci siamo capiti).

Comunque, se tutto va come deve, questa è l’ultima settimana fuori controllo. Non so se me la racconto per resistere fino a domenica sera (anche questo weekend siamo via) o se sarà davvero così, ma spero la seconda. E ora mi rimetto al lavoro, perché in qualche momento della giornata dovrò pure lavorare, con la spiacevole sensazione che a fare troppe cose finisce che non te ne viene bene neanche una.

Top of the post #10: 22 settembre 2014

top of the post mammagirovagaSono sempre travolta dalle cose da fare (anche se vedo la luce in fondo al tunnel), però la mia rubrica preferita non la mollo, no no no!

Eccomi quindi qui con la mia Top of the Post, rubrica ideata da Koko di Ordinata Mente (se volete partecipare anche voi trovate le istruzioni sul suo blog). Vengo subito ai tre post della settimana che si è appena conclusa che più mi hanno colpito (perché sono travolta sì, ma vi leggo lo stesso!)

Ecco, questa è la mia Top of the Post di oggi… e speriamo di tornare prestissimo a ritmi di vita più normali, così magari oltre che leggere i post degli altri riesco pure a commentarli (e chissà, magari a scriverne uno io!)

Top of the Post #9: 15 settembre 2014

top of the post mammagirovagaAiuto.

Sono reduce da una settimana da panico e da un weekend in cui non sono stata ferma un secondo – se non per lavorare un po’. Tra inserimento al nuovo nido di Balù, lavoro, piccole catastrofi e weekend itinerante devo dire che accuso, accuso eccome, ma oggi è lunedì e lunedì è il giorno della Top of the Post, la rubrica ideata da Koko di Ordinata Mente.

Se volete partecipare, trovate qui tutte le istruzioni. Qui sotto invece i post della settimana appena conclusa che più mi sono piaciuti:

Ora vedo se crollare sul divano o andare avanti con un lavoro che devo chiudere entro domani pomeriggio…